Articolo Cooperazione istituzionale per analisi tematiche territoriali: pubblicato il report “Il settore alberghiero e ristorativo in Puglia”

Cooperazione istituzionale per analisi tematiche territoriali: pubblicato il report “Il settore alberghiero e ristorativo in Puglia”

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L’analisi di dati statistici relativi a particolari temi e territori rappresenta per le amministrazioni pubbliche un prezioso strumento per elaborare le politiche e verificarne gli impatti e per migliorare le basi di conoscenza da condividere nell’ambito dei processi partecipativi e collaborativi con i portatori d’interesse.

Per questo motivo, Istat, Consiglio e Giunta Regionale della Puglia, ARTI e Unioncamere Puglia hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per sviluppare l’analisi statistica a supporto delle politiche pubbliche su specifiche esigenze del territorio.

L’accordo tra gli enti prevede la collaborazione su vari fronti, dalla produzione di analisi settoriali alla risposta a richieste specifiche dei decisori pubblici, passando per l’esplorazione delle relazioni tra sviluppo urbano, ambiente e clima in aree specifiche della regione.

Nello specifico, le analisi tematiche e territoriali potranno essere esposte come:

  • contributi conoscitivi relativi a comparti economici di particolare rilevanza nel contesto pugliese;
  • approfondimenti tematici trasversali di interesse per lo sviluppo socio-economico sostenibile del territorio;
  • analisi “on demand” sulla base di specifiche esigenze del decisore pubblico;
  • report conoscitivi sulle relazioni tra insediamenti urbani e produttivi e l’assetto geomorfologico e climatico di aree territoriali specifiche.

Il primo report pubblicato per gli scopi del Protocollo sottoscritto analizza il tema “Il settore alberghiero e ristorativo in Puglia“, ed ha avuto come fine quello di analizzare le asimmetrie tra domanda e offerta di lavoro nel settore alberghiero e ristorativo in Puglia.

La descrizione puntuale del settore di attività economica è stata resa possibile dalla disponibilità di dati sulla struttura e sui risultati economici delle imprese e delle unità locali a livello micro.
Il settore di attività economica è stato analizzato sia mediante gli archivi statistici sulle imprese e le unità locali sia a partire dai dati sul fatturato delle imprese, per raggiungere in questo maggiore tempestività del dato.

Inoltre, grazie alle informazioni sulle caratteristiche degli addetti delle imprese e sulla tipologia contrattuale, viene delineato il profilo dell’imprenditore e dei dipendenti del settore alberghiero e ristorativo.

I principali risultati dello studio:

✓ Il 2021 rappresenta l’anno della graduale ripresa post-Covid ed il settore Alberghi e ristoranti è tra quelli che ha sofferto maggiormente nel periodo pandemico ma che ha, di conseguenza, registrato la ripresa più sostenuta. Si contano nel 2021 in Puglia, 21.194 imprese nel settore, + 2,9% rispetto al 2020 (20.596) e +0,8% rispetto al 2019 (21.031).
✓ In termini di genere dell’imprenditore si registra anche in Puglia il forte sbilanciamento tra imprenditori maschi e femmine. Gli imprenditori maschi rappresentano il 70% degli imprenditori del settore. Con la pandemia, le imprese guidate da imprenditrici sono diminuite in modo più significativo.
✓ Nel settore, quasi il 90% degli imprenditori ha più di 30 anni: il 39% più di 50 anni e il 52% tra 30 e 49 anni. Dal 2012 al 2021 si riduce la quota di giovani imprenditori e l’emergenza sanitaria ha portato ad una ulteriore riduzione delle imprese da loro guidate.
✓ Più giovani rispetto alla media sono i dipendenti del settore, il 20% dei dipendenti appartiene alla fascia di popolazione giovane (15-29 anni) e maggiore è la presenza di stranieri.
✓ Nel settore vi è una maggiore incidenza delle figure professionali meno qualificate rispetto alla media regionale, con un incremento significativo del numero di apprendisti.
✓ Oltre ad esservi una maggiore incidenza del part-time vi è anche una quota molto più elevata, rispetto al totale regionale, di contratti a tempo determinato (pari a 41% per il settore e 21% per il totale imprese). I contratti a tempo determinato sono significativamente aumentati negli anni.