Startup innovative e ICT in Puglia
A partire dal 2012 con il c.d. “Decreto Crescita 2.0“, in Italia si sono succedute una serie di disposizioni legislative che hanno introdotto nel nostro ordinamento le “startup innovative”. Esse sono destinatarie di alcune agevolazioni fiscali e vengono inserite in un’apposita sezione del Registro delle imprese a condizione che posseggano almeno uno dei tre requisiti di innovatività previsti dalla normativa, relativi a
- R&S: le spese in ricerca in ricerca e sviluppo sono pari almeno al 15% del valore totale della produzione (o dei costi, se superiore) della start-up innovativa;
- capitale umano: team formato per 2/3 da personale in possesso di laurea magistrale; oppure per 1/3 da dottorandi, dottori di ricerca o laureati con 3 anni di esperienza in attività di ricerca certificata;
- proprietà intellettuale: titolare o depositaria o licenziataria di almeno una privativa industriale (relativa a una invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale) ovvero titolare dei diritti relativi ad un programma per elaboratore originario.
La sezione speciale del Registro viene aggiornato a cadenza bisettimanale e contiene una serie di informazioni utili per conoscere più da vicino questa realtà. Alla data del 6 luglio 2020, in Puglia si contavano 469 startup, numero in costante aumento in termini assoluti e in lieve aumento se si considera il peso percentuale delle startup innovative pugliesi sul totale nazionale. Quanto invece ad una ripartizione per settore di attività economica, un terzo di queste opera nella produzione di software (ATECO J62), il 21,5% nella ricerca scientifica e sviluppo (ATECO M72) e l’8,3% nei servizi (ATECO J63). Tutte i restanti settori non raggiungono la soglia del 3% sul totale.
Considerata quindi la rilevanza dell’ICT tra le startup regionali, se ne vuole offrire qui uno spaccato più approfondito a seconda del settore di intervento per quelle per cui tale informazione risulta disponibile mediante una ricerca web (90 su 159).
Se molte non dichiarano il settore specifico in cui operano (22), sono invece 14 le startup attive nell’ambito del turismo e delle attività culturali. Altri settori di rilievo sono quelli delle soluzioni informatiche per il business (gestionali, CRM, etc.) e per l’intrattenimento, che contano rispettivamente 12 e 9 startup. Da segnalare anche 8 startup attive nel settore dell’ICT per la medicina e l’assistenza.
Delle startup censite, 8 risultano essere vincitrici della misura regionale PIN – Pugliesi Innovativi.