Articolo Criminalità ed economia: effetti micro e macro economici

Criminalità ed economia: effetti micro e macro economici

Città e territori sostenibili

Obiettivo generale della ricerca

Analizzare gli effetti che un cambiamento nel comportamento assunto dalle banche nella erogazione di credito a famiglie e imprese ha in termini di ampliamento della domanda e offerta di credito al di fuori dei canali formali/legali, rafforzando le forme di finanza predatoria. Una variazione nelle condizioni contrattuali da parte degli istituti di credito può facilitare infatti il fiorire di canali paralleli del credito, quale il mercato usurario, che anche per finalità legate al riciclaggio dei capitali di provenienza illecita, operano in un’ottica di puro sfruttamento dell’economia locale con conseguenze sia sul piano microeconomico che sul piano macroeconomico. Inoltre la presenza in un territorio di imprese criminali rischia di fungere da catalizzatore per un ulteriore fenomeno economico patologico quale la corruzione. Con questo progetto si intende fornire un contributo in termini di implicazioni di policy

Principali risultati prodotti

  • Analisi economica sul riciclaggio finanziario, criminalità organizzata ed economia legale (Modello)

  • Analisi empirica su accesso al credito e rischio usura (Rapporto)

  • Analisi macroeconomica sulla criminalità organizzata, riciclaggio ed istituzioni pubbliche (Modello)

Principale know-how prodotto

  • Analisi dell’effetto del riciclaggio sul grado di penetrazione della criminalità organizzata nell’economia legale

  • Definizione modello di analisi replicabile

Sfida sociale: Prevenzione e contrasto alla criminalità

Attraverso le attività progettuali si è stimato il grado di penetrazione dell'economia criminale all'interno del tessuto economico legale, con particolare riguardo al riciclaggio finanziario e all’usura. Una volta quantificato il fenomeno occorre porsi il problema di intraprendere delle azioni di policy per limitare i danni prodotti dal crimine. A tal fine si può agire su più fronti. In primo luogo contrastando le attività illegali a monte da cui origina una domanda di ripulitura del denaro sporco. Legalizzare il mercato della droga può essere una soluzione in tal senso riducendo i profitti della criminalità organizzata. Il libero gioco delle forze di mercato consentirebbe una più equa distribuzione delle risorse. La conseguente riduzione dei prezzi dei narcotici non implicherebbe un aumento dei consumi data la bassa elasticità della domanda al prezzo. Tuttavia, se pur si dovesse registrare un lieve aumento questo potrebbero essere compensato attraverso l’applicazione di una tassa sui produttori. Il ricavato potrebbe essere utilizzato per offrire assistenza sanitaria ai consumatori infetti e diffondere maggiore consapevolezza. Di fatto però la crescita del debito pubblico che ha caratterizzato il nostro Paese negli ultimi anni, accompagnata dagli effetti negativi prodotti dalla crisi economico finanziaria, ha indebolito il sistema di welfare e la sua capacità di far fronte ai problemi sociali. Diviene pertanto necessario un ripensamento nel sistema di offerta dei servizi pubblici e gli investimenti ad impatto sociale potrebbero rappresentare una risposta. In secondo luogo tali investimenti, se orientati a favorire l’integrazione economica e sociale, potrebbero contribuire a contrastare il fenomeno dell’usura favorendo la diffusione di buone pratiche tra i cittadini che accresca la fiducia nelle istituzioni

Collaborazioni internazionali rilevanti attivate

Collaborazioni nazionali rilevanti attivate

Collaborazioni regionali rilevanti attivate

Pubblicazioni

Barone Raffaella

SECS-P/01 Economia politica

Dipartimento di Scienze Giuridiche

Università del Salento