Articolo Non ci disuniamo

Non ci disuniamo

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Un mese di guerra accanita, brutale, senza regole, ci spiazza, non ci eravamo preparati. Non lo era la politica continentale, figuriamoci quelle nazionali; non lo era l’economia; e nemmeno, inutile dirlo, la psicologia di popoli e persone. Ma dal momento che l’orizzonte in cui continuiamo a disegnare le nostre vite, le priorità, i progetti e le ambizioni individuali e collettive è, allo stesso tempo, fragile per constatazione eppure consistente per volontà, non ci resta forse che immaginare, programmare e agire come nella certezza che presto, molto presto la conclusione del conflitto riporti a equilibri di pace e determini scelte di convivenza possibile e accettabile.

Occorre che i progetti e l’agire siano l’edera che tiene insieme le macerie e che impedisce che si disperdano. La colonna sonora che abbiamo scelto per questo editoriale è Ivy”, edera, una ballata della band ucraina Boombox ispirata ai versi di Lesya Ukrainka, raffinata poetessa vissuta a cavallo tra l’800 e il ‘900. L’autore e frontman del gruppo è il cantante Andriy Khlevniuk, che le cronache degli ultimi giorni riportano armato di musica e kalashnikov per le strade di Kiev, dopo che ha lasciato il tour americano della band per tornare a difendere il proprio Paese. Come l’innamorato abbraccia la sua amata, affinché il loro stesso sentimento non si disperda, così l’edera abbraccia le rovine, impedendo loro di disfarsi.

Uno sguardo alle relazioni commerciali della Puglia con Ucraina e Russia è al centro della nuova Pillola di ARTI, che offre un sintetico spaccato degli ambiti di interscambio maggiormente sensibili, con riferimento anche alla presenza di lavoratori dei due Paesi dell’est nella regione italiana.

Certamente uno dei comparti che più stanno risentendo delle vicende belliche e delle restrizioni ai commerci imposte dalle sanzioni è quello energetico. La diversificazione delle fonti di approvvigionamento si fa ancora più urgente. Diamo conto, quindi, dei nuovi bandi finanziati da risorse del PNRR per progetti di ricerca e sviluppo in materia di idrogeno, destinati in parte alle imprese e in parte a Università ed enti di ricerca. [Sul nostro portale] tutti i dettagli.

All’Europa, in queste settimane, è chiesto di rinsaldare le ragioni dell’Unione e di agire con una sola voce. Cogliere le opportunità di ricerca e sviluppo comune è anche un modo per rafforzare la coesione. Nei numeri 19 e 20 della rubrica Opportunità dall’Europa proponiamo ulteriori bandi, in materia di blue economy, economia circolare, digitale, sanità, agroalimentare, materie prime, energia, mobilità urbana, industria manifatturiera e New European Bauhaus: ad avvantaggiarsene possono essere imprese, organizzazioni e amministrazioni pubbliche, ma anche scienziati, ricercatori, studenti di master e dottorandi.

Il mare, la sua tutela, l’innovazione che può facilitarne un uso responsabile e produrre prosperità per i Paesi che vi si affacciano sono al centro del progetto Interreg Italia-Croazia InnovaMare, che ha sviluppato una piattaforma web interattiva, per collegare imprese, istituzioni, ricercatori, esperti e utenti che operano nell’ambito della robotica e sensoristica sottomarina: da oggi un’infografica ne spiega il funzionamento e le finalità.

La Regione Puglia, con il supporto dell’ARTI, ha elaborato la propria strategia di sviluppo basata sull’innovazione per questo decennio, Smart Puglia 2030. Fino al prossimo 31 marzo, la strategia è aperta alla consultazione pubblica, per raccogliere ulteriori spunti su obiettivi, sfide e priorità della Puglia per i prossimi anni: dite la vostra [a questo link].

Pubblicati gli esiti delle domande di partecipazione, presentate nel mese di dicembre scorso, ai percorsi di accompagnamento e accelerazione di impresa offerti dall’intervento Estrazione dei Talenti: scoprite i Team ammessi a usufruirne [qui].

Per finire, volgiamo lo sguardo ai giovani. È stato presentato nei giorni scorsi il nuovo Programma regionale delle Politiche giovanili. Nato da un percorso di partecipazione realizzato in collaborazione con ARTI, ha durata triennale e si sviluppa intorno a quattro aree di intervento: infrastrutture materiali e immateriali, idee, spazi, impegno civile. Un primo risultato del Programma è già raggiunto: il percorso partecipativo ha infatti sprigionato una quantità e qualità notevole di energie giovanili. L’auspicio è che il Programma sia anche un collante di queste energie, per evitare che vitalità, idee e progetti vadano dispersi. Un’edera, insomma, che tiene insieme, con forza lieve, una promessa di futuro.

Buon ascolto e buona lettura.

 

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