Articolo Multiforme, come l’ingegno

Multiforme, come l’ingegno

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Che poi magari l’appellativo polytropon, che Omero riserva a Ulisse nel proemio dell’Odissea, spesso tradotto come multiforme o dal multiforme ingegno, potrebbe essere interpretato anche come versatile, dalle molte direzioni e, dunque, sbatacchiato qua e là dal fato avverso. In tutte queste accezioni, l’aggettivo si adatta alla perfezione a un grandissimo intellettuale italiano, che ha allagato di sé il Novecento, imperversando nella letteratura, nel giornalismo, nel cinema, nel teatro, nella critica letteraria e non disdegnando la pittura e la linguistica. Un multiforme ingegno, dunque, quello di Pier Paolo Pasolini, che il 5 marzo avrebbe compiuto 99 anni.

Tanto rivoluzionario e pervasivo nei molti campi in cui ha allenato il proprio talento da avervi instillato insieme un virus e il suo antidoto: lo sguardo critico dissacrante e una prospettiva di salvezza. Lasciando comunque al tormento umano il dovere di interrogarsi incessantemente sui significati e le determinanti delle azioni e della storia e sulle azioni che quella storia possono cambiare.

Questa newsletter è dedicata alle menti multiformi e alla loro capacità di interrogare il presente e il futuro, attraverso la continua sperimentazione. Come scriveva Pasolini nel lontano 1964, a proposito della querelle atavica sulla separazione dei saperi, per gli umanisti si tratta “di far nostro il rischio della scienza, che non proietta nessun idillio nel futuro, ma, ipotesi dopo ipotesi, mette continuamente a repentaglio tutto, e non vede nel futuro che una serie di nuove ipotesi, senza mai pace”(i).

In questo numero, raccontiamo di come cercano soluzioni innovative di business i Team che il 4 marzo hanno partecipato alla presentazione delle Factory attive nei settori della salute dell’uomo e dell’ambiente organizzata da ARTI: qui il resoconto del webinar e le descrizioni delle 9 compagini di esperti che offrono percorsi personalizzati di accompagnamento e accelerazione d’impresa. Prossimo appuntamento il 18 marzo, per i potenziali Team interessati alle comunità digitali, creative e inclusive.

Multiforme è il mare. Oltre 100 partecipanti, tra policy maker e stakeholder, hanno assistito nei giorni scorsi alla tavola rotonda organizzata dal progetto Interreg Innovamare (di cui ARTI è partner), sullo stato di salute dell’Adriatico e sui sistemi di monitoraggio e prevenzione dell’inquinamento attraverso la robotica e la tecnologia, che si sperimentano in quel mare. Il resoconto e la registrazione integrale dell’evento sono disponibili a questo link. Per dare un’idea più chiara del progetto, è stata realizzata questa infografica animata.

Multiforme e instancabile è la ricerca. Lo sa bene l’Unione europea, che anche quest’anno lancia gli European R&I Days, in programma i prossimi 23 e 24 giugno. Qui tutte le informazioni e le modalità per partecipare.

Così come necessariamente multiforme è l’approccio allo sviluppo. Ripensare il modello di sviluppo economico da una prospettiva femminile e utilizzando esempi pugliesi di buone pratiche di innovazione e di educazione alla parità di genere e all’imprenditorialità è l’obiettivo del webinar che l’11 marzo propone l’AEDE, l’Associazione Europea Degli Insegnanti. L’evento si inserisce nel quadro delle iniziative di Living The Economy of Francesco e fa riferimento alla campagna europea No woman No panel – Senza donne non se ne parla. Noi ne parliamo qui.

Le prospettive dei creativi e degli innovatori sociali del Mediterraneo le raccontiamo, invece, attraverso la newsletter periodica del progetto Interreg Med Social&Creative: l’ultimo numero, con strumenti e interviste, è pubblicato qui.

Infine, una segnalazione: il Premio Angelo Ferro per l’innovazione nell’economia sociale  (domande entro il 22 marzo), riservato agli enti e alle imprese del Terzo Settore.

Questo editoriale è stato scritto ascoltando un album del 1980, Dalla dell’omonimo immenso cantautore, che in tanti modi e in molte forme ha portato poesia in musica e musica in poesia e che anche lui in questi giorni avrebbe festeggiato il suo compleanno. Uno scrigno di capolavori, l’album, proteso in uno slancio impetuoso verso il futuro.

Buon ascolto e buona lettura!

 

A questo link, la newsletter completa.

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[i] Paese Sera, 20 novembre 1964, “Fare nostro il rischio della scienza”.

Immagine © www.raicultura.it