Articolo Being onlife: opportunità e trappole della connessione perenne

Being onlife: opportunità e trappole della connessione perenne

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Alzi la mano (virtuale) chi di voi non ha partecipato almeno a 5 webinar dall’inizio della pandemia, magari alternando la visione di una sequenza interminabile di slide dense di parole con una rapida chat su whatsapp con un collega, un amico, un parente. O chi, lavorando in smart working, non ha mai, ma proprio mai, risposto al congiunto di turno mentre, nello stesso tempo, controlla sul pc la posta dell’ufficio, scarica gli aggiornamenti delle news sullo smartphone, butta un occhio a intermittenza ai titoli delle breaking news che scorrono alla tv.

È la magia – e la condanna – dell’essere connessi sempre e del vivere perennemente in bilico tra la vita analogica e quella virtuale e interattiva.

Non è un fenomeno inedito, già nel 2014 ne aveva coniato una definizione il filosofo dell’informazione Luciano Floridi; ma il concetto di onlife ha assunto in brevissimo tempo – complice anche una pandemia – una valenza descrittiva della modalità di vivere, lavorare e relazionarsi della maggioranza del genere umano. Almeno di quello che può utilizzare le tecnologie di connessione. Dunque, il senso della vicinanza, della prossimità con gli altri, della relazione, diventa altro da ciò che ci è stato insegnato.

Perciò questa settimana dedichiamo la nostra newsletter a storie e iniziative che raccontano di questo modo nuovo di vivere, lavorare e progettare: né migliore, né peggiore, forse, ma diverso e pervasivo.

In questo numero: in un intrigante ossimoro, presentata online la prima tranche di progetti finanziati con l’intervento regionale Spazi di prossimità, l’avviso a sportello per sostenere con un contributo a fondo perduto le organizzazioni che gestiscono spazi di proprietà pubblica destinati ai giovani e all’innovazione sociale; gli organizzatori del PNI-Premio nazionale per l’innovazione hanno comunicato che, contrariamente a quanto annunciato nelle scorse settimane, la fase finale della competizione, alla quale parteciperanno anche i vincitori della Start Cup Puglia 2020, si svolgerà esclusivamente online in due step, il 30 novembre e il 4 dicembre; infine, con un policy brief tematico, il progetto Interreg Social&Creative propone una riflessione sul contributo delle imprese culturali e creative al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU e sulle politiche che le autorità regionali possono adottare per agevolare questo processo.

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Buona lettura!