Articolo Personale docente a contratto nelle Università italiane e pugliesi

Personale docente a contratto nelle Università italiane e pugliesi

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In Italia, per fronteggiare specifiche esigenze didattiche di vario tipo, gli Atenei sia statali sia privati possono stipulare contratti per attività di insegnamento con personale non di ruolo e avvalersi così di esperti qualificati e in possesso di un significativo curriculum.

Sebbene il più recente rapporto del MIUR disponibile sul personale docente e non docente nel sistema universitario italiano – riferito all’anno accademico 2019/2020 – riferisca di una generale riduzione del ricorso a tale figura negli atenei statali nell’ultimo decennio, il numero di questi esperti coinvolti in attività didattiche nelle università italiane resta tuttora significativo: i dati aggiornati sul portale dei dati dell’istruzione superiore per l’Anno Accademico 2019/2020 evidenziano un totale di 31.511 unità di personale docente a contratto (a fronte di 71.542 unità di docenti di ruolo), di cui il 5,1% appartenente al ruolo dei docenti di altre università.

Il ricorso ai docenti a contratto è molto variabile a seconda delle aree scientifico-disciplinari: in alcuni casi è piuttosto limitato, in altri più consistente. Per consentire un confronto tra il dato nazionale e quello pugliese, si è posto pari a 100 il numero dei docenti a contratto per entrambi gli ambiti territoriali e sono state poi comparate le ripartizioni per area scientifico-disciplinare.

È evidente come in Italia i docenti a contratto si concentrano soprattutto nell’area delle scienze mediche (quasi uno su cinque), delle scienze economico-statistiche (13,4%) e scienze storiche, filosofiche, pedagogiche (12,5%). Rispetto alla media nazionale, in Puglia, se si eccettuano le aree scientifico-disciplinari residuali o i casi in cui il dato non è disponibile, le differenze maggiori si riscontrano proprio nell’area delle scienze mediche (dove in Puglia sono contrattualizzati solo il 3,4% dei docenti a contratto complessivi a fronte del 17,1% di media nazionale), delle scienze storiche, filosofiche, pedagogiche (6,2% vs. 12,5%) e delle scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche (7,4% vs. 11,8%). Per le restanti aree, la ripartizione percentuale è abbastanza sovrapponibile, anche se in Puglia si registrano rispetto all’Italia maggiori contrattualizzazioni nel caso di scienze matematiche e informatiche e di scienze biologiche. D’altro canto, in Puglia quasi un docente a contratto su tre è impiegato in altri settori.

Per ulteriori approfondimenti: Portale dei dati dell’istruzione superiore – Personale docente a contratto

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