Articolo L’istruzione terziaria in Europa a portata di click: l’ETER, l’European Tertiary Education Register. Un focus sul personale accademico straniero in Puglia

L’istruzione terziaria in Europa a portata di click: l’ETER, l’European Tertiary Education Register. Un focus sul personale accademico straniero in Puglia

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Un’istruzione terziaria di qualità è una precondizione necessaria per una crescita regionale sostenibile ed armonica, soprattutto per quei territori in ritardo di sviluppo. Per tale motivazione, le politiche a favore dell’istruzione terziaria sono centrali nelle agende pubbliche di gran parte delle regioni in Europa. Per supportare le politiche pubbliche di istruzione superiore e migliorare così i sistemi educativi mediante un accesso più agevole all’informazione e al confronto comparato con esperienze di altri Paesi, la Commissione Europea ha predisposto il Registro Europeo sull’Istruzione Terziaria (European Tertiary Education Register, ETER) già a partire dal 2014.

Le informazioni raccolte nel registro forniscono una base permanente e costantemente aggiornata sulle università e sulle altre istituzioni di formazione avanzata europee (quali Accademie di Belle Arti ed Istituti superiori di studi musicali per l’Italia). Al momento, nel progetto sono coinvolti 41 paesi in Europa – non solo quelli appartenenti all’Unione Europea. I dati sono forniti in serie storica dal 2011 al 2019, per un numero totale di oltre 3.400 Istituzioni censite. Le variabili contenute nel database sono diverse: variabili per l’identificazione delle Istituzioni di istruzione terziaria (denominazione, data di fondazione, stato giuridico), dati geografici, entrate e spese, personale, studenti, progettazione europea e così via. Il sito di progetto si correda anche di altri strumenti, quali i Country Reports.

Per questo numero della rubrica, per mostrare le potenzialità del registro, è stato calcolato un indicatore che guarda all’apertura degli atenei regionali pugliesi nei confronti di personale accademico non italiano.

In Italia si osserva un trend piuttosto evidente di costante aumento della quota di personale straniero sul totale del personale accademico: se questa quota era di poco inferiore al 3% nel 2011, nel 2019 ha raggiunto il 4,2%. Per avere un benchmark con un Paese simile all’Italia, in Spagna la corrispondente percentuale nel 2019 si è attestata al 5,9% e nel periodo considerato non è comunque mai scesa sotto il 4,3%, con un incremento comunque persistente nel tempo.

In nessuno degli atenei pugliesi si nota, invece, un altrettanto evidente trend. Da osservare, tuttavia, che la quota di personale accademico straniero impiegato dall’Università del Salento è regolarmente al di sopra della relativa quota registrata a livello nazionale, non scendendo mail al di sotto del 4,6% e raggiungendo il valore di massimo nel 2012, con il 6,3% di personale accademico straniero sul totale. Per quanto riguarda gli altri atenei regionali, abbastanza distintiva rispetto ai tre restanti è la situazione nell’Università di Bari dove, in tutti gli anni considerati, almeno il 2% del personale accademico è straniero.

Per ulteriori approfondimenti: ETER – European Tertiary Education Register

 

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