Articolo Storie di H2020 – Farmaci pediatrici: è SMART la sfida europea che parte dalla Puglia

Storie di H2020 – Farmaci pediatrici: è SMART la sfida europea che parte dalla Puglia

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Implementare la ricerca clinica pediatrica e farne un driver produttivo. È questo l’obiettivo di SMART – Small Medicines Advanced Research Training, il progetto triennale di recente finanziato dal programma europeo H2020 e tra i cui partner figura il Consorzio per le valutazioni biologiche e farmacologiche (CVBF) con sedi a Bari, Pavia e Tirana.

“Si tratta di un progetto di twinning, cioè uno di quelli che puntano a potenziare le best practice consolidate in Paesi membri e a trasferirle in Paesi a minore performance dal punto di vista della ricerca”, spiega la pediatra e farmacologa Adriana Ceci, direttore scientifico del CVBF. “In questo caso, noi per l’Italia, insieme a gruppi di ricerca francesi e inglesi, avevamo già lavorato in progetti di ricerca cooperativa su questi temi. L’Italia ha sviluppato una specifica expertise nelle modalità con cui si fa ricerca scientifica in ambito pediatrico, contribuendo a consolidare capacità di management delle attività di ricerca sia nei Paesi europei sia al di fuori dell’Unione. Nel caso di SMART, la Polonia è il Paese che beneficerà di queste esperienze, anche attraverso formazione specialistica e staff exchange”.

Il settore dei farmaci pediatrici sta assumendo una rilevanza crescente e sarà trainante nei prossimi anni per l’intera industria farmaceutica. “La sfida vera è farne un settore di successo anche sul piano imprenditoriale, determinando nuova occupazione in un ambito innovativo”, sottolinea infatti Adriana Ceci.

È una sfida che si colora di Puglia almeno per due ragioni, come scopriamo. “Innanzi tutto, in Puglia il CVBF ha instaurato solide relazioni operative sia con la ricerca, segnatamente con l’Università di Bari che con il Policlinico Universitario. In particolare, mentre il Consorzio ha sviluppato la metodologia della ricerca, la Facoltà di Farmacia sta lavorando in SMART sulle nuove formulazioni per i farmaci pediatrici. Inoltre stiamo coinvolgendo come destinatari della ricerca aziende che già hanno o stanno dimostrando interesse specifico per la Regione Puglia”.

Ma c’è di più. “Il lavoro che stiamo realizzando è possibile grazie al fatto che abbiamo identificato attività di ricerca che erano già singolarmente presenti nella regione, ma che occorreva integrare in un’unica infrastruttura. L’occasione per individuarle ce l’ha fornita il lavoro di ricognizione e scouting delle infrastrutture di ricerca che ARTI Puglia ha condotto tra il 2014 e il 2015: attraverso la partecipazione diretta alla ricognizione, abbiamo individuato le altre dotazioni tecnologiche presenti nel territorio regionale e siamo riusciti a integrarle e a finalizzarle allo sviluppo di metodiche e formulazioni innovative in campo pediatrico. Su questo percorso abbiamo riscontrato un interesse positivo di settori qualificati della Regione Puglia”, aggiunge Adriana Ceci.

Un modello di interazione replicabile ed esportabile, dunque, quello testimoniato dal progetto SMART, in cui la ricerca, l’impresa innovativa e l’amministrazione pubblica concorrono a disegnare una strategia di sviluppo intelligente, sostenibile e solidale: “smart”, appunto. (c.l.)