Articolo Il messaggio di commiato della presidente di ARTI Puglia Eva Milella

Il messaggio di commiato della presidente di ARTI Puglia Eva Milella

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Alla fine del mio mandato di Presidente di ARTI alcuni ringraziamenti e qualche riflessione.

Grazie. A coloro che mi hanno permesso di vivere questa esperienza, consentendomi così di tornare nella mia regione. Ai colleghi di ARTI entusiasti professionisti e, soprattutto, persone perbene che porterò per sempre nel mio cuore. A tutti i compagni di viaggio, alle splendide persone che ho incontrato e che hanno permesso di raggiungere quei risultati per cui ci sono stati tanti attestati di apprezzamento.

Questi anni sono stati intensi, faticosi, per alcun tratti amari, ma emozionanti e gratificanti. Due concetti ne hanno fatto da filo conduttore.

L’innovazione come processo culturale

Ho sempre pensato che lo sviluppo della conoscenza abbia certamente necessità di investimenti in ricerca e innovazione, ma che quello che serve principalmente è un processo di natura culturale, pervasivo in ogni ambito che faccia sì che questi temi diventino patrimonio genetico per ognuno di noi. Ed è proprio su questo aspetto che l’attività di ARTI si è concentrata.

Abbiamo adottato un approccio lavorativo di natura integrata, lavorando simultaneamente e in sinergia su ambiti diversi, quali istruzione, ricerca, impresa, innovazione tecnologica e sociale.

Lo abbiamo fatto attraverso la conoscenza diretta degli attori, il loro coinvolgimento in azioni partecipate di mappatura delle competenze scientifiche e tecnologiche, il sostegno alla creazione di luoghi di open innovation nelle università, l’accompagnamento offerto alla nuova imprenditoria, la coprogettazione con i giovani di moduli di formazione informale, la spinta alla cultura d’impresa e all’ampliamento della cultura scientifica nelle scuole. Abbiamo giocato, imparato e goduto di quanto la Puglia produce nella ricerca e nell’innovazione con i bambini, gli studenti, i ricercatori, i giovani imprenditori, i turisti, i passanti nei giorni del Festival dell’Innovazione.

L’agorà: l’Agenzia intesa come luogo in cui discutere, affrontare, proporre idee, condividere esperienze. ARTI, dunque, soggetto fortemente connesso con il territorio, capace di comprenderne le istanze e di sostenerlo nell’identificazione e nella definizione di soluzioni.

Questo sforzo, che ho condiviso costantemente con la struttura, ha portato ARTI in questi anni a sviluppare nuove e intense collaborazioni con il mondo universitario e degli enti pubblici di ricerca e con il sistema industriale: soggetti che hanno pienamente supportato l’azione dell’Agenzia, lavorando con noi e sposando un percorso comune di sviluppo delle interazioni all’interno del network regionale dell’innovazione. Nell’ottica di agevolare questo processo di forte sinergia con gli attori del territorio va letto anche il trasferimento a Bari della sede di ARTI, avvenuto nei mesi scorsi a compimento di un obiettivo fortemente perseguito.

E allora quanto fatto trova una sintesi:

L’albero della conoscenza

Con l’obiettivo della diffusione della cultura dell’innovazione nel territorio, abbiamo ideato, gestito e promosso molte azioni. Sempre monitorate, per imparare e correggerci. Tanti tasselli da intersecare come in un puzzle per formare un’immagine. E per noi quell’immagine è un albero che qualcuno, presente al convegno in cui ne ho parlato per la prima volta, ha diffuso sui social definendolo l’Albero della conoscenza della Puglia.

Abbiamo messo le radici e il mio augurio è che la chioma di quest’albero continui a infoltirsi di idee, entusiasmo e spunti sempre nuovi.

 

Eva Milella

Albero della conoscenza