Articolo Aerosol, nuvole e tracce di gas: la Puglia nell’infrastruttura di ricerca europea ACTRIS

Aerosol, nuvole e tracce di gas: la Puglia nell’infrastruttura di ricerca europea ACTRIS

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La notizia è che l’ESFRI, il Forum strategico europeo sulle infrastrutture di ricerca, ha pubblicato nei giorni scorsi la Roadmap 2016, che include l’elenco delle infrastrutture di ricerca paneuropee considerate prioritarie e di impatto socio-economico elevato. E che, tra quelle inserite nell’elenco, figura ACTRIS (Aerosols, Clouds, and Trace Gases Research Infrastructure), cui partecipa l’Università del Salento attraverso il Laboratorio di Aerosol e Clima del Dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio De Giorgi”.

A coordinare il Laboratorio dall’anno della sua fondazione (il 2000) è la professoressa Maria Rita Perrone. “Siamo un gruppo di lavoro piccolo, quattro addetti in tutto, ma già dal 2000 siamo entrati nella rete LIDAR europea”, afferma la docente. Il LIDAR (Light Detection and Ranging) è una tecnica di telerilevamento che permette di determinare la concentrazione di specie chimiche nell’atmosfera e nelle distese d’acqua: è una tecnologia utilizzata in geologia, sismologia, archeologia, rilevamento remoto e fisica dell’atmosfera. I sistemi LIDAR (in foto la strumentazione di laboratorio relativa al sistema) sono oggi utilizzati anche per validare gli algoritmi dei satelliti.

Anche grazie ad attrezzature estremamente sofisticate e all’avanguardia tecnologica, come il fotometro solare, il Laboratorio leccese effettua rilievi, misurazioni e analisi di dati sia in remoto, sia attraverso misure a terra e fa parte della rete mondiale Aeronet della NASA sin dal 2003. Il LIDAR, infatti, permette di rilevare e analizzare il particolato che arriva sul territorio da altre regioni, “come quando lo scorso dicembre abbiamo rilevato a 12 km dal suolo la nuvola di polveri vulcaniche di passaggio sulla Puglia e proveniente dall’Etna in eruzione”, spiega la professoressa Perrone, “invece, grazie alle misurazioni a terra, nel 2010 monitorammo il particolato proveniente dall’eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajökull, stimando la ricaduta del PM10 sul suolo della nostra regione per circa il 50%”.

Ma qual è l’obiettivo di ACTRIS?

“L’infrastruttura permette di realizzare un sistema unico, basato su misure comparabili, parametri uniformi e metodologie comuni: in questo modo, le rilevazioni e le analisi fatte in Puglia o in ognuna delle altre 84 organizzazioni di ricerca europee che partecipano ad ACTRIS saranno considerate ugualmente attendibili”, spiega Perrone. “Enti come la NASA o l’ESA hanno bisogno di dati uniformi, rilevati sia a terra che in remote sensing sulla base di parametri confrontabili, in modo da sviluppare modelli climatici utili alle attività spaziali e allo studio del clima. ACTRIS, che sarà pienamente operativa dal 2025, fornirà un’enorme quantità di questi dati, fondamentali per il monitoraggio della terra: dalle piogge al particolato, dalle radiazioni solari allo stato della vegetazione e dei mari”.

Insomma, uno strumento di fondamentale importanza per la conoscenza del pianeta e della sua salute. Ma per queste attività di ricerca è immaginabile una ricaduta anche economica sul nostro territorio?

“In Puglia sono nate negli ultimi anni realtà industriali innovative, che producono droni, aerei senza pilota e aerei superleggeri. Penso che questi velivoli, equipaggiati con opportuna strumentazione, potrebbero benissimo essere utilizzati anche per il monitoraggio della qualità dell’aria e dello stato di salute del mare, potenziando il sistema di rilevamento di cui oggi disponiamo. Sarebbe una sinergia tra ricerca e impresa davvero proficua. Altra sinergia necessaria è, poi, quella con le istituzioni – conclude Maria Rita Perrone – il MIUR e la Regione Puglia hanno dichiarato ampia disponibilità a sostenere attività di ricerca come quelle che vengono svolte nel nostro Laboratorio in quanto nodo di ACTRIS e confidiamo che l’inserimento dell’Infrastruttura nella Roadmap 2016 di ESFRI possa accelerare ogni iniziativa di potenziamento della ricerca sulle tematiche da noi sviluppate”. (a.m.)